Mini e Small: droni loitering kamikaze italiani debuttano a Volpe Bianca 2025

Mini e Small: droni kamikaze italiani debuttano a Volpe Bianca 2025

Credit: European Defence Review

Nel cuore delle Dolomiti, tra le nevi e i picchi dell’Alto Adige e del Veneto, l’esercitazione Volpe Bianca 2025 si è trasformata in un palcoscenico d’eccezione per il debutto di due nuovi droni loitering kamikaze sviluppati da MBDA Italia: Mini e Small. Presentati in un contesto operativo che ha visto oltre 1.300 militari italiani e internazionali impegnati in manovre montane e artiche, questi sistemi rappresentano un passo avanti significativo per le capacità tecnologiche dell’Esercito Italiano, con un occhio di riguardo alla sovranità nazionale e alla collaborazione con le piccole e medie imprese italiane.

L’esercitazione Volpe Bianca, organizzata dalle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano e giunta quest’anno alla sua edizione 2025, si è svolta a partire dai primi giorni di marzo. Con la partecipazione di contingenti da Polonia e Romania, l’evento ha puntato sull’interoperabilità e sull’addestramento in condizioni estreme, culminando nell’Arctic Forum Dolomites 2025, dove si sono discussi temi strategici e tecnologici con interventi di spicco, come quelli del sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti e del generale Carmine Masiello, capo di Stato Maggiore dell’Esercito. È proprio in questo scenario che MBDA Italia, leader nel settore della difesa, ha scelto di svelare i suoi nuovi droni loitering kamikaze, come riportato da EDR Magazine e RID - Rivista Italiana Difesa.

Il Mini, le cui immagini non sono state diffuse,  è un quadricottero leggero, progettato in collaborazione con Siralab, azienda di Terni specializzata in UAV a decollo verticale. Con un peso di circa 2 kg e un’autonomia di 30-40 minuti, questo drone ha un raggio operativo tra 1 e 5 km. È equipaggiato con una testata HE/FRAG (alto esplosivo/frammentazione) da 0,5 kg, composta da due moduli esplosivi con frammenti sferici preformati, efficace contro fanteria e veicoli leggermente protetti. La sua struttura con bracci ripiegabili lo rende facilmente trasportabile, ideale per missioni a livello di squadra o plotone. Secondo EDR Magazine, il sistema include una stazione di controllo a terra (GCS) che ne facilita l’uso in campo.

Small, invece, è un drone ad ala fissa sviluppato con Sky Eyes Systems di Foligno. Con una massa inferiore a 8 kg, estende il raggio d’azione a 10-15 km, mantenendo la stessa endurance del Mini. La sua testata HE/FRAG da 1,5 kg, più lunga e potente, viene lanciata tramite un sistema pneumatico inclinato a 30°, garantendo precisione e versatilità per operazioni a livello di plotone o compagnia. La sezione frontale modulare, come evidenziato da EDR On-Line, permette di adattarlo a diversi carichi, da sensori di sorveglianza a testate alternative, mentre le ali ripiegabili ne migliorano la portabilità.

Entrambi i droni condividono software di guida e navigazione definiti via software, oltre a un datalink e una stazione di controllo comuni, un aspetto che ne amplifica l’interoperabilità, come sottolineato da EDR Magazine.

Credit: European Defence Review

Come funzionano i droni loitering kamikaze

Questi droni, noti tecnicamente come munizioni loitering, combinano sorveglianza e attacco in un unico sistema. Una volta lanciati, rimangono in volo sopra un’area designata per decine di minuti, trasmettendo immagini in tempo reale alla stazione di controllo. L’operatore può individuare un bersaglio e, a comando, il drone si dirige verso di esso, autodistruggendosi all’impatto per massimizzare il danno con la sua testata esplosiva. Questa capacità di “attendere” li rende ideali per colpire obiettivi dinamici o nascosti, distinguendoli dai droni tradizionali che rientrano alla base.

Integrazione digitale e “bolla tattica”

Questi sistemi si inseriscono nativamente nella cosiddetta “bolla tattica” dell’Esercito Italiano, un’architettura digitale che garantisce protezione cyber ed elettromagnetica nelle operazioni di combattimento ravvicinato. La loro compatibilità con i framework Army 4.0, come riportato da EDR Magazine, apre la strada a futuri sviluppi, inclusi algoritmi basati sull’intelligenza artificiale. Questa integrazione non solo potenzia la flessibilità operativa, ma rafforza anche la capacità delle piccole unità di condurre attacchi di precisione organici, un elemento cruciale in teatri operativi complessi come quelli montani.

Credit: European Defence Review

Collaborazione con le PMI italiane: una scelta strategica

Un dettaglio emerso è il ruolo centrale delle PMI italiane nello sviluppo dei due droni. Siralab e Sky Eyes Systems hanno collaborato con MBDA Italia per la progettazione, mentre KNDS Ammo Italy ha fornito le testate, mantenendo il pieno controllo della proprietà intellettuale. Questa sinergia, dettagliata da RID, riflette un impegno verso la sovranità tecnologica nazionale e la resilienza industriale, riducendo la dipendenza da fornitori esteri. Una strategia che, secondo gli analisti, potrebbe anche preparare il terreno per future produzioni su scala internazionale, come un ipotetico supporto all’Ucraina, sebbene al momento si tratti di speculazioni.

Il debutto di Mini e Small a Volpe Bianca 2025 segna un’evoluzione per MBDA Italia e per l’Esercito Italiano, con possibili varianti future (come un modello Medium) già nell’orizzonte. Le fonti specializzate, tra cui RID, suggeriscono che questi droni potrebbero rappresentare solo l’inizio di una famiglia di sistemi in continua espansione, con aggiornamenti incrementali (Mk1, Mk2) che ne potenzieranno le capacità. Nel frattempo, il loro impatto immediato è chiaro: offrire alle truppe alpine e non solo strumenti avanzati per affrontare le sfide del campo di battaglia moderno.

In un contesto globale dove la tecnologia definisce i conflitti, l’Italia si posiziona così come un attore innovativo, capace di coniugare eccellenza industriale e visione strategica. Come riferito dal sito ufficiale dell’Esercito Italiano (esercito.difesa.it), Volpe Bianca 2025 non è stata solo un’esercitazione, ma una dimostrazione di forza e di futuro.

[Fonti: EDR Magazine - RID - Esercito Italiano]