Droni C0, svelata l'origine della discussa limitazione a 120m rispetto al punto di decollo

Droni C0, svelata l'origine della discussa limitazione a 120m rispetto al punto di decollo

I droni con la marcatura di classe C0, quelli senza obbligo del cosiddetto patentino per il pilota, hanno una limitazione di volo a 120 metri di altezza massima dal punto di decollo per effetto del regolamento 945/2019. Ma da dove arriva questa regola che sta facendo discutere gli appassionati di droni?

In un nuovo video pubblicato su YouTube Quadricottero News ha ricostruito la travagliata storia che ha portato all'introduzione di questa limitazione per i droni C0 in Europa.

Tutto è iniziato nel 2018, quando EASA per i C0 aveva proposto gli stessi limiti previsti oggi per gli altri droni con marcatura C1,C2,C3 ovvero 120 metri di altezza rispetto al punto più vicino della superficie oppure rispetto al punto di decollo, a scelta. Ma poi la Commissione Europea, presumibilmente su spinta della Commissione Trasporti DG Move e dal gruppo di esperti composto dalle autorità aeronautiche nazionali, ha deciso per la stretta: limite massimo di 120 metri di altezza rispetto al punto di decollo per i C0.

Da notare che i droni < 250g autocostruiti e i droni < 250g senza marcatura di classe non hanno il blocco a 120m rispetto al punto di decollo, devono essere condotti rispettando i 120m rispetto al punto più vicino della superficie.

In una precedente bozza di revisione del regolamento, per i droni C0 era stata proposta una limitazione ancora più restrittiva: soli 120 metri complessivi sia di altezza massima che di distanza dal pilota.

Ora la speranza dei piloti di droni è che in futuro le regole possano cambiare nuovamente, rimuovendo questa limitazione almeno per chi dimostra di possedere i requisiti di formazione previsti per  condurre droni di classe superiore che non hanno questo limite, come l'attestato di pilota A1/A3.

Ciò perché lo sviluppo tecnologico ha portato sul mercato droni sotto i 250g con prestazioni paragonabili a modelli più grandi, con il vantaggio di poter sorvolare persone non informate grazie alle minori restrizioni normative. Per questo motivo vengono utilizzati sempre più spesso anche da piloti professionisti, i quali mal tollerano, da un punto di vista operativo, la limitazione di quota calcolata rispetto al punto di decollo anziché dal punto più vicino del suolo.

Insomma, una storia intricata che Quadricottero News ha ricostruito andando alle radici normative della discussa limitazione sui droni C0. Il seguente video permette finalmente di fare chiarezza sulle motivazioni di una scelta che sta facendo discutere gli operatori di droni.