Petizione per abolire il divieto sorvolo droni nelle zone D, in particolare in Sardegna

5 0 Danilo Scarato 2021-09-19 Edit this post

Le zone geografiche classificate come D, istituite quando i piccoli droni ad uso civile ancora non esistevano e pubblicate sia in AIP Italia che sulle mappe d-flight, sono aree dangerous "pericolose" dove ai piloti di aeromobili è richiesto di prestare attenzione alla natura pericolosa delle attività che si svolgono al loro interno. Di fatto le zone D non sono vietate agli aeromobili, il pilota può volarci valutando i pericoli e assumendosi i relativi rischi.

Discorso diverso per quanto riguarda i droni, gli UAS. La circolare ENAC ATM-09A al punto 5.3 a) vieta le operazioni UAS nelle zone D. Un divieto sempre valido per gli UAS, anche quando le D non sono attive non essendo stata specificata l'esenzione che invece è riportata per le zone R così come aveva confermato la stessa ENAC (leggi anche: le zone D sono sempre vietate ai droni, anche quando non attive).

Petizione per abolire il divieto sorvolo droni nelle zone D, in particolare in Sardegna

"Gli UAS, o droni se preferite, sono sempre più utilizzati non solo a scopo ricreativo, ma soprattutto a scopo professionale; basta pensare alle ispezioni impianti, all’agricoltura di precisione, all’aero-fotogrammetria, edilizia, ecc.Il settore professionale delle attività con UAS è in forte espansione in tutta Europa; anche in Sardegna numerose imprese già puntano su queste nuove tecnologie, creando numerose opportunità di lavoro e un indotto destinato a crescere negli anni" afferma Massimiliano Barbaro ideatore di una petizione diretta ad ENAC, lanciata su change.org, per abolire in primis il divieto di sorvolo droni nella zona D-33 Fonni in Sardegna ed eventualmente anche quello vigente in tutte le altre zone D italiane.

"La zona “D-33 Fonni esiste da diversi decenni! - spiega Massimiliano Barbaro - Le motivazioni che portarono all’epoca all’istituzione di questa zona Dangerous, e quindi i potenziali pericoli per la navigazione aerea, erano la presenza di intensa attività addestrativa a bassa quota di elicotteri della Polizia e Carabinieri con sede ad Abbasanta, nonché controllo del territorio per fini di sicurezza nazionale.

Negli corso degli anni tali motivazioni sono venute meno, o comunque si sono fortemente ridimensionate; il reparto addestrativo dei Carabinieri è stato spostato a Elmas e le finalità di sicurezza nazionale sono fortunatamente un brutto ricordo di una pagina triste della storia nazionale.

Il reparto elicotteri della Polizia di Abbasanta permane, ma è ragionevole pensare che avrà subito anch’esso un ridimensionamento dell’attività, considerati i tempi di spending-review. Ciò nonostante, a tutt’oggi, nell’ AIP-Italia relativamente alla D-33 Fonni si legge 'intensa attività di elicotteri' ".

E' vero che è possibile chiedere deroghe per operare nelle zone D con gli UAS, tuttavia i tempi burocratici sono poco compatibili con le esigenze delle operazione professionali, svolte a scopo lavorativo.

Le due proposte della petizione

Abolizione integrale della zona “D-33 Fonni”, anche in considerazione del concetto "Flexible Use of Airspace".
Abolizione del divieto di sorvolo per gli UAS all’interno delle Zone D.

Per aderire alla petizione bisogna recarsi su questa pagina di change.org

Zone D e droni, un problema annoso

Oltre che in questa petizione, la problematica delle zone D per i droni era già stata affrontata in passato da AOPA Italia divisione APR, ad esempio nel 2019 in occasione della pubblicazione della precedente versione della circolare ATM-09, chiedendo che venisse abolito il divieto per i droni nelle zone D.

Un nuovo sollecito per affrontare la questione del divieto delle zone D per i droni è stato rivolto da parte mia ad ENAC parlandone con l'Ing.Veccia in occasione di Roma Drone Webinar Channel di giugno 2021. L'ing.Veccia aveva detto che la questione sarebbe stata approfondita dall'Ente ma ad oggi non abbiamo ricevuto riscontri. La parte relativa al mio sollecito sulle zone D è visibile a partire da 1:15:42 in questo video su youtube.

COMMENTI

BLOGGER: 5

Maurizio Panicara19/09/21, 18:01
Ciao Danilo. A mio parere, così come è posta la petizione, questa ha un solo vero obiettivo, e non ha un quindi carattere generale, ma solo specifico, locale, cioè di volare con gli UAS nella D-33 (in un modo o nell'altro). Prima si chiede di derubricare la zona D-33 perchè sono venute a mancare le motivazioni per classificarla come tale (e quindi si accetta che i droni vengano trattati in un modo differente rispetto agli altri aeromobili), e solo in "secundis" che vengano equiparati, quindi che ai droni sia dato il permesso di usare qualsiasi zona "D" quando non attiva. Personalmente avrei invertito l'ordine delle richieste, perchè così come è posta, la ricerca di firme appare un tantino strumentale a soddisfare solo un interesse (lecito) di alcuni.
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Simone8221/09/21, 00:16
ENAC ha impiegato 9 mesi per fare un CdA che approvasse formalmente il Regolamento UAS-IT entrato in vigore (retroattivo) il 31/12/2020.
In questo Regolamento hanno riportato il volo notturno a volo professionale, laddove con il precedente transitorio l'avevano consentito a tutti.
Aspettarsi da ENAC velocità nelle decisioni è incompatibile: alcune Circolari ATM e le RAIT sono state revisionate solo dopo anni e anni, e solo perché è entrato in vigore un Regolamento Europeo che ne imponeva l'esigenza.
Il motivo per cui nelle zone D è vietato il volo agli UAS ma non agli aeromobili deriva direttamente dal fatto che mentre gli aeromobili dovrebbero volare a non meno di 500 metri dal terreno, i droni devono stare entro una fascia massima di 120 metri dal terreno, quindi direttamente confliggente con le attività di addestramento militare, che sia in volo o tiro a fuoco. Sarebbe più intelligente a mio avviso chiedere non l'abolizione del divieto nelle D (credo che sul territorio italiano siano 3 in tutto, di cui la più grande è quella in Sardegna, correggetemi se sbaglio), ma l'estensione come per la R della possibilità di operare quando non attive, possibilità che esiste perfino per volare all'interno delle ATZ rosse quando saranno attivi i nuovi Regolamento aeroportuali (credo 2022 o 2023), come da ATM 09A.
Ammesso che questo avverrà mai, non sarà certo prima di 1 anno, ovvero quando l'attuale Regolamento UAS-IT sarà emendato in vista dell'entrata in vigore definitiva del Regolamento Europeo (01/01/2023).
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