ID Elettronico e Transponder del drone in Italia, si parte tra poco con una semplice notifica via App

Una scelta che riteniamo efficace ed intelligente per non impattare drammaticamente sull'utenza e sul mercato italiano dei droni.

Il nuovo regolamento europeo droni, che tra qualche settimana verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, prevede che a partire da estate 2020 tutti i droni sopra i 249g di peso debbano essere dotati di dispositivo elettronico di identificazione in modo da poter tracciare in locale il drone. Questo sistema di tracking in locale sarà presente all'interno dei droni di nuova generazione, ovvero quelli certificati dai produttori con il nuovo marchio CE che attesterà la rispondenza al regolamento Europeo. Tuttavia, si prevede che i nuovi droni CE arriveranno soltanto tra 2 anni. Per questo motivo il regolamento unico ha stabilito delle norme transitorie valide fino al 2022 in cui i droni di oggi potranno comunque volare nelle Open Category. Il drone di oggi sarà classificato soltanto in base al peso  (in ogni caso la velocità massima orizzontale raggiungibile non dovrà superare i 19 m/s)  e potrà far parte delle Open Category anche se non avrà tutti gli altri requisiti tecnici previsti (spigoli arrotondati, geofencing, limiti sul rumore etc.).

A titolo di esempio, la classe transitoria A1C1 delle Open Category permetterà ai droni di oggi < 500g dotati di ID elettronico di volare fino al 2022 come se avessero il nuovo marchio CE. Quindi, potranno sorvolare anche persone non assembrate e operare negli scenari urbani quando non interessati da no fly zone. Dopo il 2022 in A1C1 potranno volare soltanto i droni con il nuovo marchio CE (drone < 900g o che non trasferisca più di 80J di energia cinetica in caso di impatto su persona). Sempre dopo il 2022, i droni di oggi sopra i 249g potranno volare soltanto in classe A3. Discorso simile per i droni di oggi fino a 2kg di peso che potranno volare in classe A2 fino al 2022, mantenendo almeno 50m di distanza da persone non coinvolte nelle operazioni. Dopo il 2022 voleranno in A3.

L' Italia anticipa con D-Flight. Si parte a luglio 2019 con step graduali

Giovedì scorso alla sede ENAV di Roma durante la presentazione della nuova piattaforma D-Flight , che diventerà il riferimento ufficiale con cui dovrà interfacciarsi chiunque farà volare un drone in Italia, Cristiano Baldoni, Amministratore Delegato della società (si chiama come la piattaforma) D-Flight composta da ENAV, Leonardo, Telespazio e IDS, ha reso noti alcuni dettagli di come sarà in Italia il dispositivo di identificazione elettronico e l'UTM Box.

A partire da luglio 2019 basterà il QR Code della registrazione

Si parte tra poco. Da luglio e fino ad ottobre sarà sufficiente applicare al drone un semplice QR Code che dovrà essere generato sul sito D-Flight dopo relativo pagamento da parte dell'utente, pochi euro. Il QR-Code servirà anche per assolvere all'obbligo di registrazione di tutti i droni > 249 grammi che secondo quanto detto da ENAC diventerà obbligatorio entro la fine di quest'anno.

A partire da Ottobre 2019 si dovrà notificare il volo tramite un App

Ad ottobre 2019 il dispositivo elettronico di identificazione italiano sarà rappresentato da una semplice App su cui l'utente dovrà notificare inizio e fine volo con la propria posizione geografica. Dal momento che il volo dovrà essere condotto in VLOS, a linea di vista, i requisiti di tracciabilità saranno considerati soddisfatti. 

A partire da Febbraio 2020 l' ID elettronico sarà virtuale tramite App

A febbraio del 2020 l' ID elettronico sarà di tipo virtuale, presumibilmente l'utente non dovrà più notificare manualmente il volo, ci penserà l'App ad interfacciarsi con l' App nativa del drone e ricavare da essa, dalla telemetria, i dati di tracciabilità che poi verranno rilanciati tramite connessione dati del proprio smartphone. 

A metà 2020 l' ID elettronico sarà reale da applicare al drone

A partire da estate 2020 il dispositivo elettronico diventerà reale, da applicare al drone, in linea con il regolamento europeo (leggi anche: Registrazione Drone e Transponder, ecco i dettagli del regolamento europeo).  In Italia l' ID elettronico probabilmente sarà integrato nell' UTM Box, una sorta di vero e proprio transponder per i droni previsto con U-Space che permetterà di effettuare operazioni in BVLOS con i droni Specific ed altre operazioni a rischio che non possono rientrare nelle Open Category.

Conclusione

La strada è ancora lunga ma dopo essere stata tra i primi Paesi al mondo nel 2013-2014 ad emanare un regolamento per i droni, l'Italia a breve sarà tra i primi Paesi Europei ad aver iniziato ad adeguarsi alla normativa Europea. Questo tramite il nuovo regolamento ENAC 2019-2020, che dovrebbe essere pubblicato a Luglio, e con la nuova piattaforma D-Flight. Si tratterà di adeguamenti graduali diluiti nel corso dei mesi conoscendo già l'obiettivo finale, nessuna sorpresa. 

Una scelta che riteniamo efficace ed intelligente per non impattare drammaticamente sull'utenza e sul mercato italiano dei droni e allo stesso tempo per aumentare la consapevolezza dei piloti in modo da diminuire quelle condotte improprie generate più dalla non conoscenza delle regole e degli spazi aerei che dalla volontà di trasgredire. Chi seguirà le nuove regole, a fronte di una piccola contropartita come registrazione obbligatoria, corso e test online etc., potrà far volare serenamente un drone nelle Open Category sia a scopo ricreativo che professionale potendo dimostrare in qualsiasi momento di essere in regola. Regole certe in tutta Europa permetteranno di ampliare enormemente le possibilità operative/lavorative di chi sceglierà la strada della legalità, partendo dalle accessibili Open Category per arrivare alle più complesse operazioni Specific e Certified.

Video, D-Flight Stakeholder Forum 1  - by Drone Channel TV

Ringraziamo Drone Channel TV per il lavoro svolto e per la pubblicazione del video integrale.